Probabilmente il nome di Antonio de Torres (1817-1892) assume per la chitarra lo stesso valore che il nome di Antonio Stradivari assume per il violino. Il suo lavoro ha influenzato in modo preponderante tutte le generazioni di liutai e chitarristi a lui succedute.
Francisco Tarrega e Miguel Llobet furono tra i primi a intuire e ad usare il potenziale di quegli strumenti; in particolare il maestro Llobet possedeva diverse chitarre di Torres tra cui quella del 1859, che considerava la sua chitarra preferita.
Oggi lo strumento originale è custodito al Museu de la Musica di Barcellona.
Ho scelto di fare una replica di questa straordinaria chitarra perché sono stato stregato dalla sua storia, dal suo suono e dalla sua estetica. E’ uno strumento eccezionale che mi ha emozionato e che, se suonato da mani capaci, ha il potere di ipnotizzare per la sua voce estasiante.
Ti invito ad ascoltare il disco “Evocacions” di Stefano Grondona per capire cosa intendo.
Ovviamente una replica per quanto scrupolosa non potrà mai essere uguale all’originale, e comunque non è questo il mio intento.
Il mio obiettivo è costruire una chitarra che si collochi stilisticamente in quel periodo storico.
Una chitarra che evochi la musica romantica per la quale è stata pensata e costruita; una chitarra che evochi il contesto musicale dell’epoca in cui è nata.
Una chitarra che, nel suonarla, dia la sensazione di far tornare indietro nel tempo.
Il mio progetto è fedele alla Torres originale del 1859: stesse dimensioni, stesse caratteristiche costruttive, stessi legni, stessa incatenatura del piano armonico e stessi spessori.
Abete della migliore qualità per il piano armonico.
Per fasce e fondo utilizzo sia acero che palissandro: gli stessi legni che usava Torres per questo modello.
A differenza dell’originale, non uso invece il tornavoz alla buca, che può comunque essere applicato su richiesta.
E’ una chitarra particolarmente indicata anche per chi sente l’esigenza di avere uno strumento più piccolo rispetto agli standard moderni.
Infatti, la cassa di dimensioni ridotte e la scala della tastiera a 647 mm rendono lo strumento comodo e particolarmente facile da suonare.
Per chi ha le mani più piccole o semplicemente per chi non vuole affaticare eccessivamente la muscolatura della mano sinistra può essere un’ottima soluzione.
Questa è la chitarra “classica” per definizione, uno strumento icona che ha consolidato le caratteristiche della chitarra moderna, una chitarra che si distingue per la sua voce non per il suo volume, una voce che rimanda indietro nel tempo.
In fondo uno dei fini della musica è anche questo: evocare un’atmosfera, un’emozione, un ricordo, un tempo andato.